L’abbandono dei rifiuti nelle
aree periferiche sembra essere una piaga difficile da debellare, ma ciò che
ormai da alcuni mesi sta accadendo a Chiusa di San Michele supera di gran lunga
la “normale” sporcizia. Tutta la zona compresa tra la ferrovia e la Dora è
stata invasa da grandi quantitativi di rifiuti, lì depositati da privati e
imprese incivili.
Non si può negare che il fenomeno
sia storia vecchia. Negli ultimi anni sono comparsi in zona materiali di ogni
genere, dagli pneumatici ai semplici sacchi dell’indifferenziato domestico. Appena
3 anni fa, durante la “Passeggiata ecologica”, iniziativa di carattere
ambientale organizzata dalla squadra AIB, i volontari, coadiuvati da decine di
abitanti del paese, avevano provveduto a bonificare completamente l’area.
Probabilmente nessuno di loro avrebbe mai pensato che, nel giro di un solo
anno, tutto sarebbe tornato come prima.
Rifiuti scaricati nell'area del laghetto da pesca |
Negli ultimi tempi, poi, il
fenomeno si è accentuato, arrivando a trasformare zone, come quella del
laghetto di pesca, in vere e proprie discariche. Ormai i piccoli, ma costanti,
interventi di rimozione dei rifiuti operati dall’AIB e dall’operaio comunale
stentano a vedersi. Da qualche sacchetto abbandonato, si è passati a veri e
propri cumuli contenenti ogni sorta di materiale: macerie, sanitari, mobili,
giocattoli e, in alcuni casi, anche eternit.
Il decreto legislativo del 3
dicembre 2010, n. 205, definisce l’illecito abbandono di rifiuti. In
particolare, all’articolo 34 si legge un inasprimento delle sanzioni rispetto
alla quelle in vigore dal 2006. L’importo è passato infatti da una cifra
variabile tra euro 105 a euro 620, ad una che oscilla da euro 300 a euro 3.000.
Inoltre, “se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione
amministrativa è aumentata fino al doppio.”.
Nonostante ciò, questa pratica
incivile non ha subito diminuzioni. Per il sindaco, Fabrizio Borgesa: «Quella
colpita è una zona periferica, quindi difficilmente controllabile, ma dei
provvedimenti dovranno sicuramente essere adottati. Certo, l’installazione
delle telecamere è una delle ipotesi, ma non è ancora stata affrontata in modo
concreto. Intanto pensiamo di intensificare i controlli con la polizia
municipale, cercando anche di risalire al proprietario tramite il controllo dei
rifiuti abbandonati, che ogni tanto contengono lettere o carte su cui è ancora
scritto il nome. Cercheremo poi di prevenire il fenomeno con una campagna di
sensibilizzazione, e di bonificare l’area con una giornata di pulizia.».
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