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giovedì 25 giugno 2015

Trentaquattresima Passeggiata Ecologica: la pioggia non rovina la festa

Una trentaquattresima edizione bagnata per la Passeggiata Ecologica, che si è svolta domenica 14 a Chiusa di San Michele. L’iniziativa per la pulizia ed il miglioramento del paese e della montagna di Chiusa di San Michele è stata anche quest’anno organizzata da AIB e Centro Culturale, due associazioni che fanno della tutela del paese la loro bandiera. Nonostante la giornata meteorologicamente sfavorevole, volontari e partecipanti si sono presentati all’appello. Perciò, anche se in forma ridotta rispetto al programma, la manifestazione si è potuta svolgere ugualmente.
Un momento del pranzo
Durante la mattinata, gli intervenuti hanno provveduto a continuare le operazioni di esbosco da cespugli e rovi e di pulizia dell’area circostante la Cappelletta sopra gli impianti sportivi di via Roma. Un altro gruppo è invece salito per la mulattiera della Sacra, ripristinando parte della pavimentazione e della segnaletica. Infine, altri volontari si sono recati sulla strada che collega le diverse borgate, per pulire il canale di scolo che la rende agibile in caso di maltempo.
Purtroppo queste operazioni, a causa delle forti piogge, si sono dovute arrestare poco dopo metà mattinata. Tutti i partecipanti si sono perciò spostati presso la sede AIB, per gustare assieme i piatti preparati dalle donne del Centro Culturale. Nonostante il maltempo abbia rovinato la mattinata il pomeriggio di festa si è svolto come da programma, con risate, musica e l’estrazione di premi per tutti i partecipanti.

giovedì 9 aprile 2015

Abbandono di rifiuti. La Chiusa diventa in una discarica a cielo aperto

L’abbandono dei rifiuti nelle aree periferiche sembra essere una piaga difficile da debellare, ma ciò che ormai da alcuni mesi sta accadendo a Chiusa di San Michele supera di gran lunga la “normale” sporcizia. Tutta la zona compresa tra la ferrovia e la Dora è stata invasa da grandi quantitativi di rifiuti, lì depositati da privati e imprese incivili.
Non si può negare che il fenomeno sia storia vecchia. Negli ultimi anni sono comparsi in zona materiali di ogni genere, dagli pneumatici ai semplici sacchi dell’indifferenziato domestico. Appena 3 anni fa, durante la “Passeggiata ecologica”, iniziativa di carattere ambientale organizzata dalla squadra AIB, i volontari, coadiuvati da decine di abitanti del paese, avevano provveduto a bonificare completamente l’area. Probabilmente nessuno di loro avrebbe mai pensato che, nel giro di un solo anno, tutto sarebbe tornato come prima.
Rifiuti scaricati nell'area del laghetto da pesca
Negli ultimi tempi, poi, il fenomeno si è accentuato, arrivando a trasformare zone, come quella del laghetto di pesca, in vere e proprie discariche. Ormai i piccoli, ma costanti, interventi di rimozione dei rifiuti operati dall’AIB e dall’operaio comunale stentano a vedersi. Da qualche sacchetto abbandonato, si è passati a veri e propri cumuli contenenti ogni sorta di materiale: macerie, sanitari, mobili, giocattoli e, in alcuni casi, anche eternit.
Il decreto legislativo del 3 dicembre 2010, n. 205, definisce l’illecito abbandono di rifiuti. In particolare, all’articolo 34 si legge un inasprimento delle sanzioni rispetto alla quelle in vigore dal 2006. L’importo è passato infatti da una cifra variabile tra euro 105 a euro 620, ad una che oscilla da euro 300 a euro 3.000. Inoltre, “se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio.”.
Nonostante ciò, questa pratica incivile non ha subito diminuzioni. Per il sindaco, Fabrizio Borgesa: «Quella colpita è una zona periferica, quindi difficilmente controllabile, ma dei provvedimenti dovranno sicuramente essere adottati. Certo, l’installazione delle telecamere è una delle ipotesi, ma non è ancora stata affrontata in modo concreto. Intanto pensiamo di intensificare i controlli con la polizia municipale, cercando anche di risalire al proprietario tramite il controllo dei rifiuti abbandonati, che ogni tanto contengono lettere o carte su cui è ancora scritto il nome. Cercheremo poi di prevenire il fenomeno con una campagna di sensibilizzazione, e di bonificare l’area con una giornata di pulizia.».