Parete da cui si sono staccati i massi |
Nel pomeriggio di lunedì 10 novembre si è verificato un nuovo episodio franoso alla Chiusa. Alcuni massi
si sono staccati dalla parete sulla sinistra orografica del rio Pracchio, all’altezza del
secondo ponte, andando a precipitare sulla mulattiera.
L’area, a partire da quel punto
fino a località “Due rii”, era ancora chiusa dal 25 luglio 2011, quando, alle
ore 14,31, una scossa sismica di magnitudo 4,3 aveva causato una frana sul lato
destro del rio. Questa aveva danneggiato pesantemente una cabina
dell’acquedotto e la mulattiera che collega il paese con la borgata Pian Pomé.
Da allora, non è ancora stato
possibile intervenire sull’area, in quanto zona a rischio. Intanto, gli uffici
comunali, appena una quindicina di giorni fa, hanno presentato ad un bando
della Fondazione CRT un possibile intervento volto a garantire la sicurezza
geologica a quella parte dell’alveo.
Mulattiera dei due rii |
Mentre si attende ancora una
risposta, però, la portata dei lavori necessari si sta man mano ampliando.
Probabilmente favorito dalle piogge degli ultimi giorni, il crollo questa volta
si è verificato sulla parete di sinistra e, pur essendo di minor entità
rispetto al precedente, rende noto ancora una volta quanto sia una zona
geologicamente instabile.
Ora, l’intera area è stata
transennata dall’altezza del confine con l’abitato, per evitare che, nel
prossimo crollo, rimangano coinvolte anche delle persone.
Non capisco questa cosa di chiudere sentieri di montagna. Capisco che il Comune si voglia tutelare, ma se chiudessimo i sentieri perché sono a rischio frane non si potrebbe fare escursionismo in montagna.
RispondiEliminaIeri, 18 marzo 2018 (sono passati 4 anni!), sono passato da quelle parti durante un'escursione e c'è ancora il cartello con "divieto assoluto" di percorso. Ma che significa... Faccio escursionismo, mica uncinetto... Se devo faccio anche passi di arrampicata, figurarsi se non passo perché c'è il "rischio frane".
Una frana si è staccata per un terremoto e una per l'alluvione. Succede. È evidente che è del tutto ridicolo chiudere dei sentieri perché in passato sono franati.
Mi chiedo se i comuni dell'alta valle mettano cartelli "rischio frane, vietato l'accesso" sotto tutti gli strapiombi... Qualcosa mi dice di NO.
Quella zona tra l'altro è di gran pregio naturalistico e geologico e, con le cautele che l'attività escursionistica prevede, consiglio a tutti di visitare.
Altro che divieti.